Il presidente di una provincia ha richiesto un parere in materia di incentivi tecnici, ex art. 113 d. lg. 50/2016, in particolare per sapere:
- quali siano le voci del trattamento accessorio (fisso e variabile);
- quale principio (di cassa o competenza), rileva ai fini dell’erogazione;
- se sia possibile adottare il regolamento “ex post” con efficacia retroattiva.
La Corte dei conti, sez. controllo Puglia, nella deliberazione 16/2022, depositata in data 12 gennaio 2022, ha ritenuto parzialmente inammissibile il primo quesito, in quanto la nozione di trattamento accessorio è definito dai contratti collettivi, pertanto, non rientrante nella competenza della Sezione regionale, ma rimessa in via esclusiva all’ARAN, in quanto “organo deputato a fornire l’interpretazione delle clausole dei contratti collettivi”, così come dispone l’art. 46, d.lg. 165/2001.
Quanto al secondo quesito, i magistrati contabili hanno chiarito che il diritto all’incentivo matura nell’anno in cui viene svolta l’attività, ma l’erogazione può avvenire nell’anno successivo (Corte dei Conti, Sez. controllo Abruzzo, del. 280/2021).
La Corte infine, nella deliberazione in commento, ha ricordato che nel caso di omessa adozione, da parte dell’amministrazione locale, del regolamento in materia di incentivi tecnici, questo potrà essere adottato ex post, trovando, tuttavia applicazione “la normativa vigente al momento in cui prendeva avvio il procedimento amministrativo, con conseguente inapplicabilità dello ius superveniens”, e a condizione che le somme riferite agli incentivi da erogare siano state accantonate in bilancio e si riferiscano a “lavori banditi in vigenza della normativa al tempo esistente”, (Corte dei Conti, sez. Autonomie, del. 16/2021).
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