Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di ricorrere a procedure di mobilità pur essendo sottoposto ai divieti di assunzione di personale previsti dall’articolo 41, comma 2, del d.l. 66/2014, per aver registrato tempi medi di pagamento relativi alle transazioni commerciali superiori ai limiti di legge.
I magistrati contabili dell’Umbria, con la deliberazione 147/2015, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 23 novembre, hanno ricordato che la norma prevede il divieto di procedere ad assunzioni di personale per le p.a. che registrano tempi medi nei pagamenti superiori a 90 giorni nel 2014 e a 60 giorni a decorrere dal 2015.
La portata generale ed omnicomprensiva del divieto di assunzione è stata in particolare precisata con riferimento al comando e a varie forme di utilizzo del personale di altri enti locali, previsti in varie normative di settore, come l’utilizzo di personale di altro ente locale ai sensi dell’art. 1 comma 557 della legge n. 311/2004, il rinnovo di un comando scaduto, la prosecuzione di un comando pendente ed il comando reciproco (Sez. Lazio, del. n. 127/2015 e del. n. 158/2015).
E’ pertanto inibito all’ente di procedere ad assunzioni a titolo oneroso, anche attraverso le procedure di mobilità di cui all’art. 30 del d.lgs. 165/2001, per ricoprire posti vacanti in organico e sopperire quindi a carenze di personale.
Diversamente, è ammessa la mobilità compensativa o per interscambio, in quanto improduttiva di variazioni dell’organico e di nuove ed ulteriori spese per le amministrazioni coinvolte, e dunque neutra dal punto di vista finanziario, che consente a due dipendenti di profilo professionale corrispondente, di “scambiare” l’amministrazione di appartenenza, previo nulla osta degli enti coinvolti.
Si segnala il ns. seminario di studi “Riforma della P.A.: i decreti attuativi” in programma a Firenze l’11 dicembre p.v.
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CC Sez. controllo Umbria del. n. 147-15