Un sindaco di un Comune con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, ha chiesto chiarimenti in merito al limite di spesa per le indennità di funzione imposta dall’art. 1, comma 136 della legge 56/2014, e se sia possibile individuare un parametro alternativo di riferimento, che consenta di riconoscere ai componenti della giunta comunale un’indennità di funzione da computare in aggiunta, anziché in riduzione, all’indennità di spettanza del sindaco.
I magistrati contabili del Piemonte, con la deliberazione 152/2019, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo i1 17 dicembre 2019, hanno richiamato la deliberazione della Sezione delle autonomie 35/2016 e la circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento degli affari interni e territoriali, 6508/2014, ribadendo come ai fini del conteggio dell’invarianza di spesa, la rideterminazione degli oneri vada calcolata facendo riferimento al numero degli amministratori previsti dall’art. 16, comma 17, del d.l. 138/2011, anche nel caso in cui le disposizioni sulla composizione degli organi di governo previste dal decreto, a seguito della mancata scadenza elettorale, non siano ancora state materialmente applicate.
In merito al secondo quesito, i magistrati contabili, facendo ancora riferimento alla predetta deliberazione della Sezione delle autonomie 35/2016, nonché alla deliberazione della Sezione delle autonomie 24/2014, hanno chiarito come l’indennità di funzione del sindaco e degli amministratori sia sottratta ai principi di invarianza, riguardando quest’ultimo solamente gli oneri connessi all’espletamento delle attività relative allo status di amministratore locale. È tuttavia fatta salva la riduzione del 10% delle indennità di funzione spettanti ai sindaci e ai consiglieri comunali, relativa all’ammontare risultante al 30 settembre 2005, secondo il disposto dell’art. 1, comma 54, della legge 266/2005.
Leggi la deliberazione
CC Sez. Controllo Piemonte del. n. 152 – 19