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Campania, del. 197 – Incentivi avvocatura


Un Sindaco ha chiesto un parere in merito alla maturazione del compenso accessorio dell’avvocatura dell’Ente, ovvero se maturi in caso di sentenza favorevole o anche per altre fattispecie.

I magistrati contabili della Campania, con la deliberazione 197/2019, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 17 ottobre 2019, richiamando la disciplina vigente in materia, hanno ribadito che il diritto al compenso accessorio dell’avvocatura dell’Ente non matura soltanto in caso di sentenza favorevole, ma anche in tutti quei casi in cui vi sia una rispondenza tra l’utilità del provvedimento processuale e quanto richiesto dalla difesa dell’Ente.

I magistrati contabili hanno precisato, richiamando la disposizione dell’art. 9 del d.l. 90/2014, commi da 3 a 6, che spetta al legislatore fissare le condizioni legittimanti la maturazione del diritto al compenso accessorio degli avvocati dipendenti dei Comuni ovvero quando vi sia l’emissione di una sentenza favorevole con condanna alle spese della parte soccombente e nel caso in cui vi siano somme effettivamente recuperate mediante incasso.

La Corte dei Conti, accogliendo l’orientamento giurisprudenziale secondo cui debba prevalere la sostanza decisoria sulla forma (si veda Cassazione, Sez. Unite, sentenza n. 3816/2015; Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27127/2014; Corte dei Conti, Sez. Contr. Basilicata, del. n. 121/2013; Corte dei Conti, Sez. Contr. Emilia, del. n. 241/2013), ha ribadito che le sentenze sono solo una delle forme tipiche di decisione giurisdizionale e che la satisfattorietà dei provvedimenti deve essere valutata in relazione al tipo di processo e all’utilità raggiunta con il medesimo, in relazione a quanto richiesto dall’amministrazione.

Pertanto, secondo i magistrati contabili, nella deliberazione in commento, il diritto al compenso accessorio dell’avvocatura dell’Ente matura non soltanto nei casi di sentenza favorevole ma anche in tutti quei casi, previsti dall’art. 9 del d.l. 90/2014, commi da 3 a 6, in cui vi sia una rispondenza tra l’utilità raggiunta con il provvedimento e l’oggetto del contendere richiesto dall’amministrazione difesa.

Leggi la deliberazione
CC Sez. Controllo Campania del. n. 197 – 19


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