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RTP: il giovane professionista deve svolgere attività di progettazione e non di supporto


Nell’ambito dei raggruppamenti temporanei affidatari dei servizi di architettura e ingegneria il giovane professionista deve essere effettivamente incaricato della progettazione.

Non è sufficiente che allo stesso venga affidata la mera “redazione degli elaborati grafici, rilievi in campo”, in quanto tale attività non costituisce attività di progettazione in senso stretto.

Questo il principio espresso dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 1708 del 15 marzo 2019.

Nel caso di specie il RUP aveva disposto l’esclusione del RTP aggiudicatario in quanto, dalla dichiarazione di impegno alla costituzione del RTP (contenente la suddivisione dei servizi affidati ai diversi componenti del raggruppamento), era emerso che al giovane professionista era stata affidata un’attività di (mero) supporto alla progettazione, consistente esclusivamente nella redazione degli elaborati grafici e rilievi in campo.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto corretta la decisione del RUP.

L’articolo 4 del D.M. 263/2006 stabilisce che i raggruppamenti temporanei “devono prevedere quale progettista la presenza di almeno un professionista laureato abilitato da meno di cinque anni all’esercizio della professione secondo le norme dello Stato membro dell’Unione Europea di residenza”.

In giurisprudenza si è affermato l’indirizzo secondo cui tale previsione non deve tramutarsi in un mero adempimento formale: il giovane professionista, pertanto, deve assumere la qualità di progettista all’interno del RTP, ovvero deve sottoscrivere gli elaborati progettuali e, dunque, eseguire materialmente parte del progetto (Consiglio di Stato, n. 2048 del 23 aprile 2015; Consiglio di Stato, n. 1680/2016; Tar Bari n. 1008 del 5 luglio 2018; Tar Trento, sentenza n. 242/2018).

Non è quindi sufficiente demandare al giovane professionista compiti meramente strumentali alla progettazione.

Il giovane professionista deve rivestire la qualifica di progettista, ovvero colui il quale materialmente redige l’elaborato, ovvero il prodotto dell’attività di ideazione propria del progettista.


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