Deve essere esclusa la ditta che ha presentato un’offerta economica recante in calce solo il timbro dell’impresa ma non la firma.
Questo il principio ribadito dal Tar Sicilia, Palermo, sez. III, con la sentenza n. 2914 del 18 novembre 2014
L’assenza della sottoscrizione rientra tra le ipotesi di esclusione previste dall’articolo 46, comma 1 bis, del Codice dei contratti.
La sottoscrizione dell’offerta di gara si configura come lo strumento mediante il quale l’autore fa propria la dichiarazione contenuta nel documento, serve a rendere nota la paternità ed a vincolare l’autore alla manifestazione di volontà in esso contenuta.
Essa assolve la funzione di assicurare provenienza, serietà, affidabilità e insostituibilità dell’offerta e costituisce elemento essenziale per la sua ammissibilità.
La sua mancanza inficia, pertanto, la validità e la ricevibilità della manifestazione di volontà contenuta nell’offerta.
Il solo timbro della ditta in calce al documento, infatti, non è in grado di assicurare con certezza la paternità del documento al suo autore.
Come evidenziato dall’Anac nella bozza di Determinazione “Criteri interpretativi in ordine alle disposizioni dell’art. 38, comma 2-bis e dell’art. 46, comma 1-ter del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163”, la nuova disciplina del soccorso istruttorio introdotta dal d.l. 90/2014 (doverosa per ogni ipotesi di omissione o di irregolarità degli elementi e delle dichiarazioni rese in gara), non può comunque essere utilizzata nell’ipotesi di mancata sottoscrizione dell’offerta.
Nello specifico, l’Autorità ha ribadito che l’insanabilità della mancata sottoscrizione attiene sia all’offerta economica sia all’offerta tecnica, anche in assenza di una esplicita comminatoria di esclusione nella lex specialis e che in caso di r.t.i. costituendo, è necessaria la sottoscrizione di tutti i partecipanti al raggruppamento temporaneo.
Si segnala, a tal proposito, il seminario “Appalti: la gestione delle procedure alla luce del d.l. 90/2014” in programma a Firenze il 27 gennaio 2014.