L’attuale normativa prevede l’obbligo di acquisto dei beni e delle categorie merceologiche presenti nel catalogo CONSIP.
E’, dunque, legittimo il comportamento dell’amministrazione che abbia annullato una procedura autonoma in economia per ricorrere al Mepa.
Tale determinazione, conseguendo a un obbligo, non necessita di alcuna motivazione.
Questo il principio espresso dal Consiglio di Stato, sez. III, con la sentenza n. 5202 del 22 ottobre 2014.
Nel caso di specie un’Azienda ospedaliera aveva revocato una procedura ex articolo 125 del d.lgs. 163/2006, iniziata con la pubblicazione di un avviso, in quanto obbligata dalla presenza del servizio sul MEPA, giudicato non identico ma sostanzialmente affine ed equivalente a quello oggetto dell’avviso e comunque conforme alle proprie esigenze.
Come evidenziato dai giudici amministrativi, l’obbligo di rivolgersi alla CONSIP-MEPA per gli affidamenti di servizi e forniture si applica anche alle Aziende Sanitarie (Cons. Stato, sez. III, sent. 1486/2014).
Tale obbligo discende dall’articolo 15, comma 13, lett. d) del d.l. 95/2012 secondo cui “gli enti del servizio sanitario nazionale, ovvero, per essi, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, utilizzano, per l’acquisto di beni e servizi relativi alle categorie merceologiche presenti nella piattaforma CONSIP, gli strumenti di acquisto e negoziazione telematici messi a disposizione dalla stessa CONSIP, ovvero, se disponibili, dalle centrali di committenza regionali di riferimento costituite ai sensi dell’articolo 1, comma 455, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.”
Ne consegue che solo la scelta di non aderire alla CONSIP richiede una specifica motivazione e non il contrario.
Soprattutto se si considera che la violazione dell’obbligo comporta la nullità dei contratti eventualmente stipulati, la commissione di illecito disciplinare e responsabilità amministrativa.
Indicazioni utili per effettuare le verifiche e valutazioni preliminari all’acquisto sul Mepa verranno fornite nel seminario “Acquisti centralizzati e MEPA: le novità dopo la conversione dei d.l. 66/2014 e 90/2014”