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Piemonte, deliberazione n. 403 – Compensi dirigenti amministratori di società


Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta destinazione dei compensi riversati dai dirigenti eletti in seno ai Consigli di Amministrazione delle società partecipate.

In particolare l’ente ha chiesto se sia possibile escludere gli emolumenti riversati dal limite imposto dall’articolo 9, comma 2 bis, del d.l. 78/2010.

I magistrati contabili del Piemonte, con la deliberazione 403/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 13 dicembre, hanno ricordato che l’articolo 9, comma 2 bis, del d.l. 78/2010 stabilisce, sino al 31 dicembre 2014, il blocco delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, all’importo previsto al 31 dicembre 2010.

Come rilevato dai magistrati contabili, i compensi assembleari dovuti ai dipendenti pubblici che siedono nei consigli di amministrazione non possono che confluire obbligatoriamente nel fondo per il finanziamento del trattamento economico accessorio in quanto specificatamente destinati a tale scopo dalla norma.

Tale obbligatoria riassegnazione rappresenta, pertanto, “un’economia per l’ente, che, fermo restando il tetto massimo previsto per il fondo del salario accessorio, ridurrà la propria spesa destinata al finanziamento del suddetto fondo, a vantaggio del bilancio dell’ente, della quota parte derivante dall’introito dei compensi in questione” (in tal senso, sezione Umbria 121/2013).

 


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