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Campania, del. 1/2023 – Contributo Diocesi per costruzione Caserma


Il sindaco di un Comune ha chiesto un parere al fine di sapere se sia possibile corrispondere alla Diocesi un contributo straordinario di 150 mila euro a titolo di compartecipazione alle spese di manutenzione straordinaria per l’adeguamento funzionale e strategico di un immobile di proprietà, della stessa Curia, da adibire a caserma dei Carabinieri, subordinando la concreta corresponsione del contributo alla sottoscrizione di un Protocollo di intesa finalizzato a disciplinare gli impegni reciproci delle parti interessate.

La Corte dei Conti, sez. contr. Campania, con la deliberazione 1/2023, purtroppo ha dichiarato il quesito, sotto il profilo oggettivo, inammissibile, in quanto relativo a una valutazione concreta dell’attività gestionale e amministrativa che deve essere svolta dall’amministrazione.

La problematica sollevata dal Comune istante è comune a molti enti che hanno necessità di garantire la sicurezza e il presidio del territorio e in alcuni casi le uniche possibilità per preservare le caserme dei carabinieri sono soltanto quelle di intervenire con proprie risorse di bilancio.

I magistrati contabili, però, hanno rilevato che “la richiesta di parere non è volta ad ottenere un esame da un punto di vista astratto e su temi di carattere generale, bensì è finalizzata a ricevere una risposta su una specifica questione, in relazione alla quale il Consiglio comunale dell’Ente ha già approvato una proposta di variazione al bilancio di previsione”.

Il Comune infatti aveva chiesto alla Corte di sapere se era legittimo o meno “corrispondere alla Diocesi un contributo straordinario di 150 mila euro a titolo di compartecipazione alle spese di manutenzione straordinaria per l’adeguamento funzionale e strategico di un immobile di proprietà della Diocesi da adibire a Caserma dei Carabinieri”.

Secondo i magistrati “la risposta a tale domanda equivarrebbe ad avallare la decisione assunta dall’Ente, quindi, a inserirsi nei processi decisionali degli enti, condizionando quell’attività amministrativa su cui è chiamata ad esercitare il controllo, che, per definizione, deve essere esterno e neutrale”.

 

Leggi la delibera

CC 1-2023 Campania

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