La SA è tenuta ad esprimere e comunicare la definitiva volontà di stipulare o meno il contratto di appalto e in caso affermativo, di invitare l’aggiudicatario alla sottoscrizione dello stesso.
Questo il principio espresso dal TAR Lazio, sez. seconda, che, con sentenza n. 11610/2022, è stato chiamato a pronunciarsi da un operatore economico risultato aggiudicatario di una procedura di gara per l’affidamento di lavori di manutenzione stradale straordinaria, che presentava ricorso contro il silenzio della SA.
Il giudice amministrativo, nell’accogliere il ricorso ritenendo ammissibile l’azione dell’operatore aggiudicatario avverso il silenzio della SA, per contrastare l’inerzia della stessa sulla richiesta di contrattualizzazione, ribadisce che l’obbligo giuridico di provvedere in questo senso, non riguarda la conclusione del contratto, dal momento che l’aggiudicazione non determina l’insorgenza di vincoli negoziali in capo all’amministrazione, “bensì la determinazione, di natura prettamente autoritativa e come tale equiparabile ad un provvedimento, della volontà di addivenire o meno alla sua stipulazione”.
Infatti, come già ribadito dalla giurisprudenza, (Cons. Stato, sez. VI, sent. 3120/2020), l’obbligo giuridico di provvedere sulle istanze dei privati è riconosciuto non solo nei casi previsti dalla legge, “ma anche in ipotesi ulteriori nelle quali specifiche ragioni di giustizia ed equità impongano l’adozione di un provvedimento espresso o, in relazione al dovere di correttezza e di buona amministrazione della parte pubblica, sorga per il privato una legittima aspettativa a conoscere il contenuto e le ragioni delle determinazioni dell’amministrazione”.
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Tar Lazio Roma sez. II n. 11610_2022
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