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Commissione Europea: guida alla considerazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici


E’ stata pubblicata in G.U. dell’Unione Europea n. 2021/C – 237/01 del 18 giugno 2021, la guida sugli aspetti sociali negli appalti pubblici.

La guida ha sottolineato come gli acquirenti pubblici devono promuovere opportunità di lavoro, miglioramento del livello di competenze e la riqualificazione della forza lavoro, condizioni di lavoro dignitose, l’inclusione sociale, la parità di genere e la non discriminazione, l’accessibilità, una progettazione adeguata per tutti, il commercio etico, nonché cercare di conseguire un rispetto più ampio degli standard sociali.

Le autorità pubbliche devono intensificare gli sforzi per fornire risultati in relazione a tutti gli aspetti della sostenibilità.

Gli acquirenti pubblici sono investitori importanti in Europa, la loro spesa è infatti attualmente superiore al 14 % del prodotto interno lordo dell’UE. Sfruttando il loro potere d’acquisto per optare per beni e servizi con impatti sociali positivi, potranno contribuire in modo significativo allo sviluppo sostenibile. Infatti, la precitata guida offre loro sostegno nel considerare la dimensione sociale degli appalti pubblici sostenibili.

Inoltre, l’attuale pandemia di COVID-19 ha avuto ripercussioni sull’occupazione e le condizioni di lavoro dei lavoratori a livello globale.

Perciò nelle strategie di ripresa, gli Stati membri dell’UE dovranno migliorare l’inclusione sociale e l’equità attraverso istruzione e competenze, nonché l’occupazione e la coesione sociale e territoriale, oltre a garantire che le due transizioni, verde e digitale, creino posti di lavoro, crescita sostenibile e resilienza socio-economica. Al fine di conseguire tali obiettivi, le pratiche di acquisto socialmente responsabili costituiscono uno strumento potente tra tutti quelli a disposizione delle amministrazioni nazionali dell’UE.

Il suddetto documento mira a sensibilizzare gli acquirenti pubblici in merito ai possibili benefici degli appalti pubblici socialmente responsabili nonché a spiegare in modo pratico le opportunità offerte dal quadro giuridico dell’UE.

Infatti, durante la stesura della guida, la Commissione ha tenuto ampie consultazioni con gli acquirenti pubblici con l’obiettivo di individuare buone pratiche ed esempi dei risultati che si possono conseguire.

Inoltre, la precitata guida è stata prodotta per gli acquirenti pubblici, ma anche nella speranza che possa ispirare altri soggetti coinvolti negli appalti, indipendentemente dal fatto che vi partecipino in veste di fornitori di beni o prestatori di servizi, acquirenti privati, attori dell’economia sociale comprese le imprese sociali oppure le ONG.

 

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Commissione Europea

 

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