L’Anac, con delibera n. 742 del 24 settembre 2020, ha disposto l’irrogazione della sanzione pecuniaria pari a 1.000 euro all’organo esecutivo di una società pubblica per la mancata adozione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT).
L’Anac nel corso del mese di maggio 2020 ha effettuato una verifica sul sito istituzionale di una società, controllata da un ente locale e ha riscontrato l’omessa adozione del PTPCT 2020/2022, ai sensi dell’art. 1, comma 8 della legge 190/2012.
L’Autorità ha verificato che i membri dell’organo esecutivo della partecipata si erano dimessi prima del 31 gennaio 2020, data entro cui deve essere adottato annualmente il Piano Anticorruzione, e ha ritenuto responsabile il nuovo amministratore, nominato successivamente, che non ha nominato il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), né ha approvato il Piano triennale prevenzione della corruzione (PTPCT), pur avendo avuto diversi mesi a disposizione per l’espletamento di tali adempimenti obbligatori.
L’ANAC ha ricordato che le società in controllo pubblico sono sottoposte al rispetto della disciplina in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, ai sensi dell’art. 1, comma 2 bis della legge 190/2012, dell’art. 2 bis, comma 2, lett. b) del d.lgs. 33/2013, così come chiarito anche nella propria delibera 1134/2017.
L’Autorità, infine, ha precisato che, sebbene non vi sia un obbligo di adozione del codice di comportamento per le società controllate da enti locali, è necessario che le misure di prevenzione della corruzione siano assistite da doveri di comportamento ulteriori a quelli già definiti con riguardo alla c.d. corruzione attiva.
Per tali motivi, l’Autorità ha irrogato la sanzione di 1.000 euro, ex art. 19, comma 5, lett. b) del d.l. 90/2014, all’amministratore unico della società in controllo pubblico per l’omessa adozione del PTPCT 2020/2022.
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