L’Anac, con delibera n. 740 del 9 settembre 2020, ha deliberato che è raccomandabile non cumulare l’incarico di RPCT (Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza) con l’incarico di Responsabile delle relazioni sindacali.
Nel caso di specie, il RPCT di una società in controllo pubblico aveva chiesto un parere all’ANAC circa la possibilità di assumere anche le funzioni di Responsabile delle relazioni sindacali, ovvero se sussistessero delle situazioni di conflitto di interesse o di incompatibilità tra i due incarichi, specie in riferimento all’esercizio di potere legato ad azioni esecutive che le relazioni sindacali comporterebbero nonché ad un’eventuale sovrapposizione degli interessi nell’ambito dell’autonomia decisionale del RPCT e della discrezionalità negoziale che caratterizza l’incarico di Responsabile delle relazioni sindacali.
L’Autorità ha rilevato che a livello normativo non vi è alcun norma al riguardo che vieta il cumulo dei predetti incarichi, tuttavia ricostruendo le attività che possono essere svolte dal Responsabile delle relazioni sindacali alla luce di quanto previsto dagli artt. 40 e seguenti del d.lgs. 165/2001 emerge, ad avviso dell’Autorità, che chi gestisce tali relazioni ha molteplici compiti ed interessi tra cui anche questioni, violazioni e cause in materia di diritto del lavoro, alla cui tutela presidia il RPCT.
Pertanto, secondo l’Anac, nel provvedimento in commento, il dirigente chiamato a ricoprire sia il ruolo di RPCT che di Responsabile delle relazioni sindacali si troverebbe a discutere sul piano sindacale una serie di doglianze o richieste e al contempo a far valere le proprie valutazioni adottate nell’esercizio della funzione di RPCT.
Per tali motivi, l’Autorità ha ritenuto inopportuno il contestuale svolgimento del ruolo di RPCT e di Responsabile delle relazioni sindacali, in quanto si potrebbero verificare interferenze tali da generare situazioni di potenziale conflitto di interesse fra i due ruoli.
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