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Corte dei Conti: responsabilità amministrativa per danno all’immagine


Gli amministratori locali sono responsabili per i danni d’immagine cagionati all’ente amministrato, qualora le loro condotte determinino un grave discredito  nei confronti dell’ente e una conseguente perdita di fiducia  della comunità locale dell’operato degli amministratori che li rappresentano.

Questo quanto espresso dalla Corte dei Conti, Sez. giuris. Regione Sicilia, con la sentenza n. 375 depositata il 17 luglio 2020.

Nel caso di specie, due consiglieri comunali erano stati arrestati nella quasi fragranza del reato per avere concorso in concussione in pregiudizio di un imprenditore che era stato costretto a consegnare loro assegni, senza indicazione del beneficiario, per superare ostacoli frappostigli dal consiglio comunale nell’approvazione di un progetto di modifica di una lottizzazione edilizia relativa alla costruzione di una struttura alberghiera.

Per tali fatti la Procura regionale ha richiesto alla presente Sezione giurisdizionale la condanna al pagamento in favore del Comune della somma complessiva di euro 92.000,00 a titolo di danno all’immagine, a seguito dell’accertamento definitivo in sede penale del reato di concussione ex art. 317 del codice penale e i numerosi articoli di stampa che ne erano conseguiti.

La magistratura contabile ha ritenuto che, non essendoci stata in sede penale alcuna condanna definitiva dei due consiglieri comunali al risarcimento integrale a favore del Comune del danno d’immagine cagionato, non siano ravvisabili preclusioni del giudicato penale formatosi  per la proponibilità di un’azione contabile per il danno d’immagine.

La presente Sezione Giurisdizionale ha  ricordato che la definitività della condanna in sede penale fa stato anche nel giudizio per responsabilità erariale (si veda Corte dei Conti, Sez. Giur. Sicilia, sentenze nn. 375/2019 e 181/2020) e che nel caso di specie, la condotta con abuso delle funzioni dei due consiglieri comunali dimostra una sprezzante volontà di violare le regole di condotta ed i doveri di servizio scaturenti dal rapporto funzionale dei consiglieri  con il Comune danneggiato, riconducibili ai fondamentali principi di legalità, trasparenza e imparzialità che sempre dovrebbero informare l’azione della Pubblica Amministrazione.

La natura e la gravità di tali condotte illecite nonché la vasta e prolungata risonanza mediatica della vicenda, hanno cagionato ad avviso della magistratura contabile un grave discredito  nei confronti del Comune e una conseguente perdita di fiducia  della comunità locale nell’operato degli amministratori che li rappresentavo.

Pertanto, la Corte dei Conti, Sez. giuris., nella sentenza in commento, ha  accolto la richiesta della Procura Regionale,  ritenendo sussistente il danno all’immagine cagionato al Comune dalle condotte illecite commesse dai consiglieri comunali in questione condannandoli al pagamento di euro 42.000,00, determinati sulla base di una valutazione equitativa ex art. 1226 del codice civile.

Leggi la sentenza
CC Sicilia Sez. giur., sent. n. 375-2020


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