Il Presidente della Regione ha chiesto un parere in merito al calcolo del compenso massimo attribuibile agli amministratori di una società partecipate dalla Regione in applicazione dell’art. 4, comma 4 del d.l. 95/2012, qualora nel 2013 il costo per compensi degli amministratori fosse rappresentato da soli gettoni di presenza e per un ammontare talmente ridotto da non poter ragionevolmente costituire una base parametrale.
I magistrati contabili del Friuli, con la deliberazione 15/2020, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 25 maggio 2020, hanno ritenuto che, laddove non sia possibile applicare il limite disposto dall’art. 4, comma 4 del d.l. 95/2012, ovvero in caso di mancata corresponsione nell’anno 2013 di compensi agli amministratori di società partecipate o laddove gli importi corrisposti nel predetto anno siano talmente esigui da non poter ragionevolmente costituire una base parametrale di calcolo, la società potrà autolimitare i compensi spettanti agli amministratori delle società pubbliche, determinandoli in base a canoni di ragionevolezza coniugati a obiettivi di efficienza ed economicità nonché di contenimento della spesa, anche considerando altre società di dimensioni analoghe (si veda anche Corte dei Conti, Sez. Aut. del. n. 1/2017).
Tale modalità di calcolo del compenso spettante agli amministratori, ad avviso della magistratura contabile nella deliberazione in commento, verrà meno una volta che sarà emanata il tanto atteso decreto attuativo previsto dall’art. 11, sesto comma del d.lgs. 175/2016 (TUSP), qualora i compensi precedentemente determinati dalla Società risultassero superiori alla disciplina attuativa del TUSP, che suddividerà in fasce le società partecipate in ragione di indicatori dimensionali quali- quantitativi al fine di determinare i relativi compensi massimi attribuibili agli amministratori delle predette società pubbliche.
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CC Sez. Controllo Friuli Venezia Giulia del. n. 15 – 20