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Trasparenza: l’ANAC chiede di modificare il “milleproroghe”


L’Autorità nazionale anticorruzione, con l’Atto di segnalazione 1/2020, ha chiesto di apportare delle modifiche all’art. 1, comma 7 del d.l. 162/2019 (cosidetto ”milleproroghe”), al fine di correggere quelle che alcune criticità e dubbi interpretativi, in relazione ai destinatari degli obblighi di pubblicazione e all’individuazione dei dati oggetto di pubblicazione previsti dall’art. 14, comma 1-bis del d.lgs. 33/2013.

In dettaglio, l’ANAC ha chiesto:

  • che venga preservato l’obbligo, per tutti i titolari di incarichi dirigenziali, di comunicare i dati patrimoniali e reddituali di cui all’art. 13, comma 3 del dpr 62/2013, ricordando che la Corte costituzionale, con la pronuncia 20/2019, ha dichiarato la non fondatezza sul punto della questione di legittimità costituzionale;
  • di graduare gli obblighi di pubblicazione dei dati patrimoniali e reddituali in base alle responsabilità e alla carica ricoperta dai dirigenti, per i quali il decreto preveda l’obbligo di comunicazione all’amministrazione, ma non di pubblicazione online, proponendo che tali dati non siano indicizzabili e rintracciabili tramite i motori di ricerca web, al fine di garantire una maggior tutela della privacy degli interessati e una migliore contestualizzazione dei dati pubblicati;
  • di definire il perimetro della fattispecie sanzionabile di cui all’art. 47 comma 1, e in particolare, di chiarire se l’omessa comunicazione dei dati patrimoniali e reddituali sia sanzionabile solo al momento dell’assunzione dell’incarico oppure se siano sanzionabili anche le omissioni relative alle annualità successive;
  • un coinvolgimento nel processo di elaborazione del testo interministeriale da emanare entro il 31 dicembre p.v., alla luce dei poteri di vigilanza in materia di trasparenza attributi all’Autorità.

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