Entra in area riservata:
Entra in area riservata:
 

L’accesso è legittimo a prescindere da un’effettiva lesione


L’amministrazione pubblica, in sede di richiesta di accesso a un atto amministrativo, non può andare oltre una valutazione circa il collegamento dell’atto con la situazione soggettiva da tutelare, e quanto all’esistenza di una concreta necessità di tutela, senza poter apprezzare nel merito la fondatezza della pretesa.

Questo il principio espresso dal Tar Lazio con la sentenza 12541/2019, accogliendo il ricorso presentato da alcuni proprietari di immobili per l’accertamento dell’illegittimità del silenzio serbato dall’amministrazione comunale in merito a una richiesta di accesso ai documenti amministrativi.

Nel caso di specie, due proprietari di porzioni immobiliari hanno appreso, solo successivamente all’atto di acquisto, l’inclusione del fabbricato in un Piano di Zona di edilizia popolare comunale e la conseguente applicazione della disciplina dell’edilizia residenziale convenzionata, e specificamente, dei vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione delle singole unità e del canone massimo di locazione delle stesse.

I ricorrenti hanno altresì appreso che era stata precedentemente presentata per il suddetto Piano di Zona un’istanza di affrancazione. Su tali basi, hanno richiesto l’accesso al provvedimento con il quale l’amministrazione aveva quantificato la somma dovuta dall’istante, unitamente agli atti presupposti alla procedura di affrancazione.

Il Tar Lazio, nella sentenza in commento, ha chiarito che il diritto di accesso ai documenti amministrativi vada riconosciuto a chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata legata ai documenti ai quali è chiesto l’accesso, non essendo necessaria l’instaurazione di un giudizio bensì sufficiente la dimostrazione del grado di protezione al bene della vita dal quale deriva l’interesse ostensivo.

Pertanto, la legittimazione all’accesso agli atti della p.a. va garantita a chiunque sia in grado di dimostrare che gli atti oggetto dell’accesso abbiano spiegato o siano idonei a spiegare effetti diretti o indiretti nei suoi confronti, a prescindere dalla lesione di una posizione giuridica.


Richiedi informazioni