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Anticorruzione: online piattaforma anac per l’acquisizione piani anticorruzione di p.a. e organismi partecipati


Dal 1 luglio 2019 è online la piattaforma Anac per l’acquisizione dei piani triennali di prevenzione della corruzione

Tutti i Responsabili per la prevenzione della corruzione e della trasparenza delle p.a., degli enti pubblici economici e non economici, degli ordini professionali e delle società in controllo pubblico dovranno procedere alla registrazione e all’accreditamento disponibile sulla pagina di registrazione e profilazione utenti della sezione Servizi del sito internet dell’Anac.

Una volta effettuata la registrazione, i Responsabili potranno usufruire dei seguenti servizi ad accesso riservato:

  • L’accesso alla piattaforma per le rilevazioni delle informazioni relative ai Piani.
  • L’accesso alla piattaforma per la redazione della relazione annuale.
  • L’accesso al forum dei Responsabili anticorruzione e trasparenza, che sarà successivamente reso disponibile.

Si ricorda che sono obbligate a tale adempimento tutte le p.a., gli enti pubblici economici e non, tra cui le ex Ipab, e gli organismi partecipati in controllo pubblico. A tal proposito, si ricorda che per società in controllo pubblico in materia di anticorruzione, l’orientamento maggioritario della giurisprudenza amministrativa e contabile ritiene possano essere qualificati come tali gli organismi in cui i soci pubblici esercitino un potere di controllo (ex art. 2359 c.c.) tale da garantire un diritto di veto e di nomina degli amministratori (Tar Lazio, sent. 5118/2019 e Corte dei Conti, SR contr. Del. 11/2019).

Non tutte le società miste, infatti, per il solo fatto di gestire un servizio pubblico ed essere detenute, in misura maggioritaria da soci pubblici, possono essere considerate, ai fini della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, “a controllo pubblico”.

A tal fine, è necessario accertare che i soci pubblici esercitino un effettivo controllo della società, ovvero che ai soci pubblici, in virtù dell’atto costitutivo, dello statuto, di un patto parasociale e/o del contratto di servizio, siano riconosciuti poteri di eterodirezione sulla gestione della società, tali da configurare una carenza di autonomia gestionale sociale o una subordinazione della società controllata alle scelte gestorie degli enti controllanti.

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