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Concussione: la violazione dei doveri di correttezza e fedeltà determina un danno all’immagine della p.a.


Risponde del danno arrecato all’immagine dell’ente il pubblico ufficiale che, al fine di rilasciare la certificazione della buona esecuzione dei lavori, pretende dalla ditta aggiudicataria il pagamento di una somma di denaro.

Questo quanto ribadito dalla Corte dei Conti, sez. giur. Sicilia, con la sentenza n. 375 depositata il 22 maggio 2019.

Nel caso di specie il dipendente era stato condannato per il reato di concussione ex art. 317 c.p. perché, in qualità di Capitano di Fregata della Marina Militare, abusando dei suoi poteri di responsabile dell’Ufficio servizi generali e del connesso incarico di controllare il corretto svolgimento dei lavori appaltati, aveva preteso dalla ditta il pagamento del 10% del valore dell’appalto, ovvero € 4.000,00.

La vicenda aveva avuto una notevole risonanza mediatica, con un pesante vulnus all’immagine dell’amministrazione, reso ancor più evidente dal coinvolgimento diretto di un ufficiale superiore.

Tenuto conto della gravità del reato del commesso e del livello di risonanza mediatica, il danno all’immagine è stato quantificato nel doppio della somma illegittimamente richiesta (ancorchè non materialmente percepita, stante l’arresto in flagranza del reato), secondo il criterio automatico introdotto dalla legge 190/2012 (legge anticorruzione).

Leggi la sentenza
CC Sez. Gir. Sicilia del. n. 375-19


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