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Autovelox fuori legge: per i verbali illegittimi ne risponde il comandante della polizia


Il Comandante della Polizia Municipale che, nonostante le prime pronunce favorevoli per gli automobilisti, non agisce tempestivamente in autotutela per annullare i verbali di infrazione del codice della strada palesemente illegittimi (in quanto emessi in virtù di posizionamento illegittimo di un rilevatore di velocità) risponde dell’esborso finanziario subito dall’ente, rimasto soccombente nei relativi contenziosi instaurati dai cittadini destinatari dei verbali.

Questo il principio affermato dalla Corte dei Conti, sez. centrale di Appello, con la sentenza n. 109 depositata il 28 febbraio 2018.

Nel caso di specie il dirigente dell’Ufficio di Polizia locale aveva fatto installare una postazione fissa autovelox in una strada non soggetta – per legge – a tale sistema di rilevazione a distanza.

Per tale comportamento, aggravato dalla reiterata verbalizzazione e notificazione delle infrazioni (che aveva di fatto eluso la possibilità di procedere all’annullamento in via di autotutela dei verbali già redatti ed inevasi), la Procura Regionale aveva chiesto la condanna del dirigente al risarcimento dei danni subiti dall’ente, corrispondenti alle spese per la notificazione dei verbali di accertamento e alle spese di soccombenza nei giudizi di annullamento dei verbali stessi, a seguito di impugnativa giudiziale.

I giudici d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, hanno affermato la responsabilità del Comandante che, rilevata l’illegittimità della scelta dell’apparecchiatura, avrebbe dovuto seguire ogni più opportuna iniziativa per porre l’ente al riparo dai prevedibili contenziosi, bloccando le ulteriori notifiche di verbali e procedendo all’annullamento in sede di autotutela di quelli già notificati.

 


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