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La sospensione dei lavori per ritrovamento di reperti archeologici non può protrarsi illimitatamente

Il rinvenimento di reperti archeologici (c.d. sorpresa archeologica) nel corso dell’esecuzione di un appalto pubblico si configura come causa di forza maggiore impeditiva della prosecuzione dei lavori. In tal caso la stazione appaltante non ha alcuna discrezionalità nella scelta di sospendere l’esecuzione dell’appalto. L’appaltatore, pertanto, in una situazione del genere, non può chiedere lo scioglimento del contratto né il risarcimento del danno nel caso in cui l’amministrazione si opponga a tale richiesta. Tuttavia la sospensione non può protrarsi illimitatamente e non può compromettere l'interesse economico dell’appaltatore. Questo il principio ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza in commento. Nel caso…

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