Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta interpretazione dell’articoli 1, comma 135, della legge 56/2014 che prevede, ad invarianza di spesa, l’aumento del numero massimo di consiglieri e di assessori comunali nei comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 10.000 abitanti.
I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione 383/2015, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 5 novembre, hanno ribadito che il limite della invarianza della spesa è unico (non vi sono limiti per ciascuna voce di spesa, ad esempio, limiti distinti per le indennità di funzione o il rimborso delle spese di viaggio) e riguarda complessivamente l’ente (non il singolo amministratore o il singolo organo dell’ente).
L’ente, nella sua piena autonomia decisionale, può compensare eventuali incrementi di talune tipologie di spesa con riduzioni di altre: in via meramente esemplificativa, potrà esserci un aumento degli oneri per permessi retribuiti, a fronte di una corrispondente riduzione di altre voci.
Da considera, inoltre, che ai fini del rispetto dell’invarianza di spesa, sono esclusi dal computo degli oneri connessi con le attività in materia di status degli amministratori quelli relativi ai permessi retribuiti, agli oneri previdenziali, assistenziali ed assicurativi di cui agli articoli 80 e 86 del Tuel.
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CC Sez. controllo Lombardia del. n. 383-15