Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di utilizzare le graduatorie concorsuali “interne” formate a seguito di procedure di progressione verticale, espletate prima dell’entrata in vigore del d.lgs. 150/2009, ai sensi dell’articolo 4, comma 3, lett. b) del d.l. 101/2013.
I magistrati contabili dell’Umbria con la deliberazione 67/2014 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 10 settembre, hanno evidenziato che la disposizione di cui all’articolo 4, comma 3, del d.l. 101/2013 non si applica agli enti locali poiché le previste limitazioni alle assunzioni valgono per le sole “amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca”, che potranno dare avvio a nuove procedure concorsuali in presenza dell’avvenuta immissione in servizio di tutti i vincitori e dell’assenza di idonei collocati nelle proprie graduatorie vigenti, approvate dal 1 gennaio 2007).
Il successivo comma 4 dello stesso articolo del d.l. 101/2013 consente a tutte le amministrazioni soggette a limitazioni nelle assunzioni, e quindi anche agli enti locali, di prorogare fino al 31 dicembre 2016, l’efficacia delle graduatorie dei “concorsi pubblici”, con esclusione quindi delle graduatorie dei concorsi “riservati” (interni).
Come chiarito dal Dipartimento della Funzione Pubblica, la proroga della vigenza si riferisce solo alle graduatorie relative a concorsi pubblici e non alle graduatorie relative a concorsi riservati o a procedure verticali (FP circolari n. 11786 del 22 febbraio 2011 e n. 5 del 21 novembre 2013).
Di conseguenza, secondo i giudici amministrativi, non è legittimo il ricorso allo scorrimento di graduatorie relative a progressioni verticali.
Le problematiche connesse alla gestione del personale, anche alla luce delle novità introdotte dal d.l. 90/2014, convertito con modificazioni dalla legge 114/2014, verranno trattate nel seminario “Riforma p.a.: opportunità e vincoli” in programma a Firenze il 18 settembre 2014