Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di corrispondere un’indennità aggiuntiva al dipendente, già beneficiario dell’indennità accessoria prevista per l’Alta professionalità, incaricato quale responsabile della trasparenza ex d.lgs. 33/2013.
L’ente ha richiamato la circolare 1/2013 con cui la Funzione Pubblica ha fornito alle amministrazioni le prime indicazioni sugli strumenti per la prevenzione e la repressione del fenomeno corruttivo introdotti dalla legge 190/2012, con particolare riferimento alla figura del responsabile della prevenzione della corruzione.
Nello specifico, la Funzione pubblica ha considerato l’incarico di responsabile della anticorruzione alla stregua di incarico aggiuntivo a dirigente già titolare di incarico dirigenziale di livello generale, in quanto i relativi compiti non sono contemplati dal contratto dirigenziale.
Sempre secondo la Funzione pubblica, i rilevanti compiti e funzioni e la consistente responsabilità di cui il responsabile della prevenzione è titolare possono essere remunerati, a seguito di valutazione positiva dell’attività, nell’ambito delle norme legislative e contrattuali vigenti, attraverso il riconoscimento dei risultati conseguiti (in base alle risorse disponibili del fondo) mediante la retribuzione di risultato.
L’ente ha pertanto chiesto se, per analogia, possa considerarsi aggiuntivo anche l’incarico in materia di trasparenza.
I magistrati contabili della Campania, con la deliberazione 178/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 14 luglio, hanno dichiarato inammissibile il quesito posto in quanto teso ad ottenere una valutazione a posteriori circa la legittimità di atti e comportamenti in parte già assunti.
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