Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di considerare rientranti nelle spese di funzionamento dei gruppi consiliari gli oneri per la promozione, attraverso l’acquisto di spazi pubblicitari e la stampa di manifesti, di un referendum consultivo.
I magistrati contabili dell’Abruzzo, con la deliberazione 36/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 17 marzo, hanno ricordato che i contributi consiliari possono essere utilizzati solamente per spese espressamente riconducibili all’attività istituzionale del gruppo, tra le quali rientra l’approvazione del referendum consultivo.
Secondo i magistrati contabili “le spese volte a pubblicizzare, in modo neutrale, l’evento referendario e le relative modalità di svolgimento presso la popolazione territorialmente interessata possano rientrare nell’attività istituzionale dei Gruppi consiliari, essendo tali spese latamente riconducibili alla finalità di promozione all’esterno delle iniziative e delle decisioni prese in seno all’assemblea regionale dagli stessi Gruppi”.
Tali contributi, naturalmente, potranno essere utilizzati solamente a copertura delle spese di comunicazione sostenute nel rispetto del periodo di par condicio antecedente alla data della consultazione.