Un sindaco ha chiesto un parere in materia di costituzione del fondo della contrattazione decentrata, con riferimento alla possibilità di incrementarlo con le somme inutilizzate dei fondi degli anni precedenti e alla corretta individuazione delle risorse qualificabili come economie.
In particolare, l’ente ha chiesto se possono essere considerate tali solo le somme rispetto alle quali sia intervenuto un accordo decentrato.
I magistrati contabili del Friuli, con la deliberazione 18/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 5 marzo, hanno ricordato che la costituzione del “Fondo per la contrattazione integrativa” non costituisce oggetto di contrattazione trovando fondamento in un atto unilaterale formale dell’Amministrazione per l’avvio della fase della contrattazione.
L’articolo 17, comma 5, del CCNL 1998-2001 prevede che “le somme non utilizzate o non attribuite con riferimento alle finalità del corrispondente esercizio finanziario sono portate in aumento delle risorse dell’anno successivo”.
Ne consegue che l’ente potrà procedere a incrementare il Fondo per la contrattazione decentrata di ciascuna annualità, nella sua parte variabile, unicamente con le risorse già stanziate nel Fondo dell’anno precedente e non distribuite, costituenti “economie”.
Affinché possa correttamente definirsi “economia” una parte delle risorse del Fondo di una determinata annualità, non è sufficiente la sottoscrizione del contratto decentrato, ma è necessario che sia concluso il processo di verifica del raggiungimento degli obiettivi con le connesse fasi della valutazione dei risultati, in termini di produttività individuale e collettiva.
L’ente quindi potrà erogare compensi per la produttività solo se ha adottato gli atti di programmazione gestionale.
Si ricorda che le problematiche inerenti la gestione del personale saranno approfondite nel ciclo di seminari “D.L. 101/2013 e la gestione del Fondo Incentivante” in programma il 21 marzo e l’11 aprile 2014 a Firenze.