Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di rimodulare retroattivamente, in senso riduttivo, le tariffe del servizio di refezione scolastica, già deliberate al momento dell’approvazione del bilancio di previsione 2013.
L’ente ha premesso che a seguito della gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica, il prezzo di aggiudicazione è risultato inferiore rispetto al prezzo unitario del precedente affidamento.
I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione 44/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 12 febbraio, hanno ricordato che l’unità temporale della gestione è l’anno finanziario, che inizia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre dello stesso anno.
Dopo tale termine non possono più effettuarsi accertamenti di entrate e impegni di spesa in conto dell’esercizio scaduto.
Pertanto, non è possibile assumere delibere retroattive che incidano su “accertamenti di entrata e impegni di spesa” che riguardano il 2013.
Nel 2014, l’ente, in forza della propria autonomia, “potrà usare lo strumento del bilancio preventivo per regolare la natura delle tariffe da porre a carico del cittadino, comprese, evidentemente, quelle che riguardano il servizio di refezione scolastica”.