Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 4, comma 6, del d.l. 101/2013, in particolare sulla possibilità di stabilizzare figure professionali non dirigenziali, di categoria D, assegnatari di posizioni organizzative acquisite in applicazione dell’articolo 110 del Tuel.
I magistrati contabili della Basilicata, con la deliberazione 2/2014 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 23 gennaio, hanno ricordato che tale disposizione prevede procedure di reclutamento speciale transitorie, stabilendo che le p.a. possono bandire, fino al 31 dicembre 2016, procedure concorsuali per assunzioni a tempo indeterminato di personale non dirigenziale riservate esclusivamente a coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dall’art. 1, commi 519 e 558 , della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dall’articolo 3, comma 90, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché a favore di coloro che abbiano maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze dell’amministrazione che emana il bando.
La corte ha chiarito che tra i rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato previsti dal comma 6 dell’art. 4 del d.l. 101/2013 non rientrano quelli riguardanti le figure professionali non dirigenziali assegnatarie di posizioni organizzative acquisite in applicazione dell’articolo 110 del TUEL, stante il carattere di specialità proprio delle suindicate norme e del conseguente regime di stretta interpretazione cui sono assoggettate le medesime.
Secondo i magistrati contabili, pertanto, le caratteristiche dei rapporti instaurati ex art. 110 del Tuel [carattere fiduciario, durata non superiore al mandato elettivo del sindaco o del presidente della provincia in carica, risoluzione di diritto nel caso di dissesto o nel caso ricorra una situazione di deficitarietà strutturale] non consentono la stabilizzazione.