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Puglia, deliberazione n. 170 – Utilizzo beni patrimonio dell’ente


Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di procedere, in via diretta, alla concessione gratuita di un complesso immobiliare, facente parte del patrimonio disponibile comunale, prevedendo a totale carico dell’utilizzatore tutti gli oneri di manutenzione ordinaria.

L’immobile sarebbe concesso in comodato a un ente che si impegna a svolgere alcuni servizi per i cittadini (alfabetizzazione informatica, corso di orientamento preuniversitario, posti letto per ospiti, utilizzo auditorium sito nel complesso,progettazione e supporto tecnico per partecipazione a bando comunitari, redazione del bilancio sociale del comune).

I magistrati contabili della Puglia, con la deliberazione 170/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 5 dicembre, hanno ricordato che le varie forme di gestione del patrimonio pubblico, di recente introdotte dal legislatore, sono tutte finalizzate alla valorizzazione economica delle dotazioni immobiliari dei vari enti territoriali, quale incremento del valore economico delle dotazioni stesse, onde trarne una maggiore redditività finale, favorendo una gestione del patrimonio immobiliare volta a potenziare le entrate di natura non tributaria.

Ne consegue che l’atto di disposizione di un bene appartenente al patrimonio pubblico deve tener conto dell’obbligo di assicurare una gestione “economica” del bene stesso, in modo da aumentarne la produttività in termini di entrate finanziarie.

La cessione gratuita di un immobile comunale, pertanto, in linea teorica non può, di per sé, considerarsi modalità tipica di valorizzazione del patrimonio, proprio perché non reca alcuna entrata all’ente, ma anzi determina un depauperamento per l’ente.

I magistrati contabili hanno evidenziato che il principio generale di redditività del bene pubblico, può essere mitigato o escluso unicamente nel caso in cui venga perseguito un interesse pubblico equivalente o addirittura superiore rispetto a quello che viene raggiunto mediante lo sfruttamento economico dei beni.

Spetterà all’ente, effettuare un’attenta ponderazione comparativa tra gli interessi pubblici in gioco, in cui dovrà tenersi nella massima considerazione l’interesse alla conservazione e alla corretta gestione del patrimonio pubblico.

I magistrati contabili hanno evidenziato anche che:

 la scelta del contraente, in assenza di elementi che giustifichino la deroga ai principi generali, deve necessariamente avvenire attraverso procedure che garantiscano il sostanziale rispetto dei principi fondamentali di efficacia, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa;

 il concetto di “vantaggio economico“ per l’ente concedente dovrà, quanto meno, comportare l’esenzione, per lo stesso da qualunque onere di manutenzione, nessuno escluso (dunque, accollo sia della manutenzione ordinaria che di quella straordinaria da parte del soggetto destinatario del bene).

 


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