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Gare: legittimo richiedere l’autentica notarile della sottoscrizione della fideiussione


Va escluso il concorrente che non ha presentato l’autenticazione della firma del fideiussore, espressamente richiesta dalla lex specialis a pena di esclusione.

Questo quanto chiarito dall’Avcp, nel parere n. 102/2013, con il quale ha risposto all’istanza presentata da una società che era stata esclusa dalla gara per l’affidamento dei lavori inerenti il progetto esecutivo per il ripristino della funzionalità di linee principali.

Nel caso di specie il disciplinare di gara richiedeva espressamente l’autenticazione della sottoscrizione del fideiussore da parte di un notaio e sanzionava l’eventuale violazione di tale prescrizione con l’esclusione dalla gara.

L’Autorità ha ribadito che la previsione, a pena di esclusione, dell’autentica notarile della firma apposta dal fideiussore risponde all’esigenza di acquisire la piena prova della provenienza della garanzia, impedendo il disconoscimento della sottoscrizione.

Tale adempimento, pertanto, non può ritenersi né irragionevole né in contrasto con la disciplina legislativa.

L’articolo 74, comma 5, d.lgs. 163/2006, infatti, consente alla stazione appaltante di chiedere, oltre agli elementi essenziali dell’offerta, anche ulteriori elementi e documenti necessari o utili, nel rispetto del principio di proporzionalità ed in relazione all’oggetto del contratto e alle finalità dell’offerta.

Tale adempimento, seppur non richiesto esplicitamente nell’articolo 75 del d.lgs. 163/2006 (Garanzie a corredo dell’offerta), può quindi essere legittimamente inserito dalla stazione appaltante nella lex specialis e sanzionato con l’esclusione.

 


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