Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di proseguire la gestione del servizio rifiuti mediante l’azienda speciale consortile.
I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione 362/2013, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 9 ottobre, hanno chiarito che la gestione del ciclo dei rifiuti (raccolta, trasporto, spazzamento e smaltimento) è un servizio pubblico locale di rilevanza economica, in quanto reso direttamente al singolo cittadino con pagamento di una tariffa, obbligatoria per legge, di importo tale da coprire interamente il costo del servizio (in tal senso corte dei conti, sez. contr. Lombardia, del. 531/2012).
Secondo i magistrati contabili, data la natura di servizio pubblico, i modelli astrattamente esperibili per l’affidamento del servizio di raccolta e gestione del ciclo dei rifiuti risultano quelli vigenti per i servizi pubblici con rilevanza economica e quindi:
– affidamento del servizio con gara ex art. 30 d.lgs 163/2006;
– affidamento del servizio a società mista con socio operativo, nel rispetto dei principi in materia di partnership tra pubblico e privato [(Corte di Giustizia UE 15 ottobre 2009 C-196/08) recepiti dalla giurisprudenza nazionale (Cons. Stato, Ad. Plen., parere 18 aprile 2007, n. 456, e decisione del 3 marzo 2008, n. 456)];
– affidamento del servizio a soggetto interamente pubblico in house, senza più alcun termine finale o limite di valore contrattuale.
Nelle more dell’individuazione degli a.t.o. da parte della Regione o, in via surrogatoria da parte del Consiglio dei Ministri, “l’unico assetto gestorio idoneo a conciliare il quadro normativo vigente con l’attuale modalità organizzativa del servizio è quello di esternalizzare, tramite affidamento concorrenziale l’effettivo espletamento del servizio, mantenendo in capo all’azienda speciale operante le sole funzioni, in veste di centrale di committenza, di coordinamento degli affidamenti”.