Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di costituire a favore di una fondazione che opera sul territorio per la gestione dell’attività teatrale cittadina, il diritto di usufrutto trentennale del teatro e locali adiacenti ad oggi concessi semplicemente in uso.
I magistrati contabili del Piemonte, con la deliberazione 290/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 20 agosto, hanno chiarito che “ove nel territorio di riferimento di un ente locale operi una fondazione che svolge attività di utilità per la comunità locale, è evidente che l’ente locale non potrà trascurare di avere rapporti con la stessa, soprattutto se la costituzione della fondazione è stata promossa dallo stesso per soddisfare esigenze di interesse per la comunità locale o, addirittura, di compiti dell’ente fondatore”.
E’ possibile, quindi, che il rapporto fra l’ente che ha dato vita alla fondazione per lo svolgimento dell’attività di interesse locale e la fondazione stessa venga regolamentato da una specifica convenzione che ben può prevedere l’erogazione di contributi finalizzati ad incrementare il patrimonio della stessa fondazione, contribuendo così al raggiungimento dello scopo della stessa in relazione ai bisogni della comunità locale.
Tanto vale anche per i contributi o i trasferimenti straordinari, quale quello di specie.
Secondo i magistrati contabili, infatti, “l’art. 6, comma 19 del D.L. n. 78/2010 conv. in L. n. 122/2010, che ha limitato la possibilità degli enti locali di effettuare operazioni di aumento di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, rilascio di garanzie in favore degli organismi partecipati, si applica esclusivamente alle società e non si riferisce direttamente agli altri organismi”.
Analogamente, gli enti morali costituiti nella forma della fondazione, operanti nel campo delle attività culturali, oltre a quello dei servizi socio-assistenziali, sono esentate dal divieto di ricevere contribuzioni pubbliche stabilito dall’articolo 4, comma 6, del d.l. 95/2012.