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Lombardia, deliberazione n. 296 – Acquisto immobili e arredi per il servizio istruzione


Una Provincia ha chiesto un parere in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 1, comma 141, della legge di stabilità per il 2013, relativo alla riduzione di spesa per mobili e arredi, in particolare, sulla possibilità di escludere dal complesso delle spese oggetto di riduzione, quelle finalizzate all’acquisto di arredi scolastici.

I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione 296/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 10 luglio, hanno ricordato che la norma prevede delle eccezioni al divieto, ovvero:

 qualora l’acquisto sia funzionale alla diminuzione delle spese connesse alla conduzione degli immobili;

 per gli acquisti effettuati per le esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per i servizi istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza;

 gli acquisti connessi ad investimenti effettuati con finanziamenti traenti fonte dal d.lgs. 88/2011 (risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali), attuativo dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione o quelli finalizzati a erogare determinati servizi (ordine e sicurezza pubblica; servizi sociali e sanitari, nei limiti dei livelli essenziali di assistenza).

Pertanto, secondo i giudici amministrativi, nessuna deroga è stata prevista per il servizio istruzione.

I magistrati contabili hanno ricordato che è possibile escludere dal computo solo “gli oneri coperti mediante finanziamenti aggiuntivi e specifici trasferiti da altri soggetti pubblici o privati”.

In merito all’ulteriore quesito relativo alla possibilità ed i limiti entro cui è possibile conseguire l’obiettivo di riduzione delle spese per mobili e arredi e, in generale, per consumi intermedi, posti da distinte previsioni di legge, in maniera complessiva e consolidata, i magistrati contabili hanno rimesso la questione alla sezione Autonomie.

 


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