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Norme sul riordino delle Provincie: incostituzionali


La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma e del riordino delle Province, previsti nel decreto Salva-Italia con la riduzione degli enti in base a criteri di estensione e di numerosità della popolazione.

La consulta, con un comunicato stampa del 3 luglio 2013, ha comunicato di avere accolto il ricorso sollevato da diverse Regioni riconoscendo la violazione degli articoli 77 e 133 della Costituzione italiana.

Secondo la Consulta, infatti, il decreto-legge è un atto del Governo utile a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza.

È quindi uno strumento normativo che non può in alcun modo essere utilizzato per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista per il riordino delle Province.

Pertanto, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale:

 dell’articolo 23, commi 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 20 bis del d.l. 201/2011, convertito con modificazioni dall’articolo 1, comma 1, della legge 214/2011;

 degli articoli 17 e 18 del d.l. 95/2012, convertito con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 135/2012

 


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