Un sindaco ha chiesto un parere in merito allo strumento del leasing immobiliare in costruendo di cui all’articolo 160 bis del d.lgs. 163/2006.
In particolare, l’ente, che intenderebbe realizzare un’operazione di leasing immobiliare in costruendo per ristrutturare un immobile da adibire a farmacia comunale, ha domandato se gli oneri da sopportare per il pagamento del leasing siano da considerare come forma di indebitamento o siano da considerare come operazione di “parternariato pubblico-privato”.
I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione n. 120/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 18 aprile, hanno chiarito che affinchè l’intervento realizzato tramite operazioni di leasing immobiliare sia considerabile quale partenariato pubblico-privato ai fini della contabilità pubblica, è necessario fare riferimento ai criteri contenuti nelle decisioni Eurostat, ai quali l’articolo 3, comma 15 ter del Codice dei contratti pubblici fa richiamo.
In particolare, la spesa inerente la costruzione di opere pubbliche non deve gravare sul bilancio dell’ente e il rischio deve ricadere sul soggetto realizzatore.
Inoltre, secondo i magistrati, l’ente, oltre a dover compiere le sue valutazioni sulla ripartizione dei rischi tra soggetto privato e amministrazione pubblica per stabilire su quale soggetto ricade l’indebitamento, dovrà tenere conto, ai fini della corretta allocazione nelle poste del bilancio d’esercizio e del rispetto del Patto di stabilità, anche della natura del canone.
Infatti, nella misura in cui il canone sia volto a remunerare la “disponibilità”, dovrà essere contabilizzato tra le spese correnti (rilevando, ai fini del patto di stabilità, al momento dell’impegno).
Diversamente, qualora sia diretto a remunerare il costo di “costruzione”, l’uscita dovrà essere contabilizzata come spesa in conto capitale (rilevando, ai fini del Patto di stabilità, al momento del pagamento).