Un Sindaco ha chiesto se le spese per compensi espressamente liquidati dal giudice a fronte di provvedimenti giudiziari favorevoli e da attribuirsi eventualmente agli avvocati interni dell’Ente locale in conformità con la normativa di settore rientrino o meno nel tetto di spesa di cui all’art. 1, comma 557 della Legge 296/2006.
I magistrati contabili della Campania, con la deliberazione n. 130/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 25 marzo, hanno chiarito che il carattere di “partita di giro” dei fondi destinati alla corresponsione di detti compensi, atteso che essi “si autoalimentano con i frutti dell’attività svolta dai dipendenti, e, di conseguenza, non comportano un effettivo aumento di spesa” è idoneo ad escludere le relative spese dal tetto di cui all’art. 1, comma 557 della Legge 296/2006.