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Il nuovo Codice di comportamento per i dipendenti pubblici


Il Consiglio dei Ministri l’8 marzo scorso ha approvato in via definitiva un regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il provvedimento, attuativo della legge anti-corruzione n. 190/2012, irrigidisce i codici comportamentali già esistenti nelle pubbliche amministrazioni, in linea con le raccomandazioni OCSE in materia di integrità ed etica pubblica, indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle PA e prevede che la loro violazione è fonte di responsabilità disciplinare.

Il regolamento si applicherà alla totalità dei pubblici dipendenti, nonché ai dirigenti e ai consulenti degli organi politici e ai collaboratori e consulenti della PA e dei suoi fornitori a qualunque titolo.

Tra le disposizioni del codice è previsto il divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché il divieto di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore anche sotto forma di sconto connessi al compimento di attività del proprio ufficio, o alle relazioni gerarchiche interne dell’amministrazione.

I regali e le altre utilità comunque ricevuti sono immediatamente restituiti.

Il dipendente dovrà, inoltre, comunicare la propria adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell’ufficio, nonché, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, i rapporti di collaborazione diretti o indiretti avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all’eventuale persistenza dei medesimi (ancorché sussistenti con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado) o “interferenza” relativamente alle pratiche affidategli.

In quest’ultimo caso il dipendente dovrà astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall’assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.

II dipendente dovrà, altresì, astenersi dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado del coniuge o di conviventi, oppure di persone o organismi con i quali abbia rapporti di frequentazione abituale o altro rapporto preferenziale.

Nel rispetto delle misure contenute nel piano anticorruzione, il dipendente dovrà prestare la propria collaborazione al responsabile a tal fine designato anche attraverso la segnalazione di eventuali illeciti amministrativi di cui venga a conoscenza.

Dovranno essere assicurate la tracciabilità e la trasparenza dei processi decisionali adottati, anche attraverso un adeguato supporto documentale.

Sono, inoltre, previste regole di comportamento alla correttezza che il dipendente pubblico deve avere nei rapporti con i privati, nella prestazione dell’attività di servizio e nei rapporti con il pubblico.

Per i dirigenti è previsto, tra le altre cose, l’obbligo di comunicare all’amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possono porli in conflitto d’interesse con le funzioni che svolgono; l’obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilità, di evitare che si diffondano notizie non vere sull’organizzazione, sull’attività e sugli altri dipendenti.

L’osservanza delle regole contenute nel Codice rappresenta un indicatore ai fini della valutazione della performance individuale.

Le attività di vigilanza e monitoraggio sull’applicazione del presente Codice e dei codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni è riservata ai dirigenti responsabili di ciascuna struttura, alle strutture di controllo interno e agli uffici etici e di disciplina.

Quest’ultimi dovranno garantire l’aggiornamento e la formazione dei dipendenti in materia di trasparenza e integrità.

Infine è assicurato il meccanismo sanzionatorio per la violazione dei doveri di comportamento previsti dal Codice.

 

 


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