Un sindaco ha richiesto un parere in ordine alla possibilità di acquisizione di un fabbricato “da destinare alla collettività generale e da includere nel patrimonio degli usi civici posseduti dal comune” utilizzando i proventi rimessi all’ente da una società, quale corrispettivo della servitù per il passaggio su terreni di sua proprietà.
I magistrati contabili della Campania, con la deliberazione n. 25/2013, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 4 marzo, hanno chiarito che non è possibile utilizzare entrate correnti (nel caso di specie rappresentate dai proventi di una servitù di passaggio su un terreno di proprietà dell’ente) per l’attivazione di qualsiasi investimento.