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D.l. 174/2012: l’interpretazione della Sezione Autonomie per l’attuazione dei controlli


La Corte dei Conti, sezione Autonomie, con la deliberazione n. 15/2012, depositata il 12 novembre scorso, ha predisposto le prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l. 174/2012.

La finalità della suddetta deliberazione è quella di fornire alcune prime valutazioni ed indicazioni sul quadro dei controlli della Corte dei conti sulle autonomie territoriali previsti dal decreto, in attesa della sua definitiva conversione in legge.

Le novità introdotte dalla nuova normativa hanno riguardato, in primo luogo, il rafforzamento dei controlli sulle Regioni e le numerose modifiche in tema di finanza degli enti locali volte a rafforzare la funzionalità degli strumenti di controllo interno e ad intensificare il controllo affidato alla Corte dei conti.

In particolare per quanto concerne le verifiche infrannuali sulle gestioni degli enti locali [articolo 3, comma 1, lett. e), d.l. 174/2012] la Sezione ha chiarito come la riformulazione dell’art. 148 del TUEL, che ha introdotto la relazione semestrale del Sindaco (per i comuni oltre una determinata soglia dimensionale), costituisca una misura funzionale a verificare “la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e del pareggio di bilancio”.

Infatti, la maggiore frequenza con la quale le Sezioni regionali procederanno al controllo di legittimità e regolarità delle gestioni, sulla base dei referti trasmessi dai sindaci, consentirà valutazioni in corso d’esercizio circa il concreto sviluppo della gestione attraverso la conoscenza degli atti e delle attività gestionali di maggior rilievo, mediante i quali l’ente attua i piani ed i programmi.

Le Linee guida, in tal senso, potranno considerare anche la regolare osservanza delle norme che disciplinano il settore degli appalti, le spese di funzionamento, la gestione del patrimonio immobiliare e gli altri ambiti di gestione di maggior rilievo finanziario.

Peraltro, la simmetricità del nuovo art. 148 del TUEL con le finalità del controllo previste per le Regioni consente di estendere anche agli Enti locali gli adempimenti previsti dall’art. 1, comma 7 concernenti:

• la valutazione dell’adeguatezza funzionale del sistema dei controlli interni;

• la verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo e contabile;

• il monitoraggio degli effetti finanziari prodotti dalle misure previste dalle manovre di finanza pubblica e dai principali provvedimenti adottati in corso d’anno;

• la rilevazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica;

• il consolidamento dei risultati delle gestioni delle amministrazioni locali con quelle degli organismi partecipati;

• la valutazione della coerenza dei risultati gestionali rispetto alla evoluzione delle grandezze di finanza pubblica programmate.

Le Linee guida dovranno articolarsi in più sezioni distinte, ciascuna delle quali riepilogativa dei tratti caratteristici di un particolare profilo gestionale.

Una prima parte, essenzialmente ricognitiva, finalizzata a registrare la presenza di eventuali criticità iniziali nel sistema organizzativo – contabile sulla base della quale, successivamente, dovranno essere aggiornati i principali indicatori di funzionalità gestionale.

La parte dedicata agli equilibri di bilancio dovrà affrontare, infine, le tematiche concernenti la corretta copertura delle spese e la salvaguardia degli equilibri finanziari ed economici, in un’ottica di progressivo riscontro della tenuta degli obiettivi di finanza pubblica e di tempestiva rilevazione degli scostamenti che richiedano l’adozione di adeguate misure correttive.

 


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