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Accesso agli atti: il lavoratore ha diritto di conoscere le timbrature dei colleghi per verificare il comportamento del datore*


Tar Lombardia, Sez. IV, Sentenza n. 5153 del 25 novembre 2009
di Federica Caponi

Il lavoratore, a cui sia stata negata la modifica dell’orario di servizio, può chiedere all’ente di conoscere le timbrature dei colleghi per verificare se siano state applicate a tutti, e senza discriminazioni, le ragioni di servizio.

Questo l’importante principio sancito dal tar, nella sentenza n. 5153/09, con cui ha accolto il ricorso presentato da un dipendente comunale avverso il diniego dell’ente di appartenenza di accedere alle timbrature dei colleghi.

Nel caso di specie, il dipendente aveva chiesto una modifica al proprio orario di lavoro e il comune glielo aveva negato, richiamando esigenze di servizio.

Il dipendente aveva allora presentato istanza d’accesso alle timbrature del personale, ivi comprese le eventuali richieste individuali di modifica, da parte di altri dipendenti, del proprio orario di lavoro e le eventuali conseguenti risposte del comune.

Il ricorrente ha sostenuto la legittimità della sua richiesta al fine di poter compiutamente valutare l’opportunità di eventuali azioni giudiziarie innanzi al giudice competente.

Il comune aveva negato la richiesta d’accesso, ritenendo insussistente l’interesse in capo al richiedente e l’interessato ha promosso ricorso avverso tale diniego.

Il tar ha chiarito che la posizione che legittima l’esercizio del diritto di accesso non deve possedere tutti i requisiti che legittimerebbero al ricorso avverso l’atto lesivo della posizione soggettiva vantata, ma è sufficiente che l’istante sia titolare di una posizione giuridicamente rilevante e che il suo interesse si fondi su tale posizione.

La necessaria sussistenza di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso.

Il diritto d’accesso ha infatti una valenza autonoma rispetto all’eventuale tutela giurisdizionale per la difesa della situazione, che potrebbe essere stata lesa dall’azione dell’ente e per la cui verifica è richiesto l’accesso agli atti (Cons. Stato, sez. VI, 29 luglio 2009, n. 4734).

Nel caso di specie, il fatto che il ricorrente fosse dipendente del comune che gli ha negato la modifica dell’orario di lavoro e che lo stesso avesse ritenuto di essere stato danneggiato da tale diniego, costituisce valido presupposto per l’esercizio del diritto di accesso, diretto ad acquisire gli atti per valutare la legittimità, sotto il profilo della non discriminazione, della risposta negativa emessa dall’ente.

I giudici hanno infine precisato che la richiesta indiscriminata di tutte le timbrature, anche se può apparire immotivata, in realtà tende a verificare se siano applicate a tutti i dipendenti le ragioni di servizio indicate come ostative alla modifica richiesta dal ricorrente.

Pertanto, il tar ha accolto il ricorso del dipendente e ha disposto l’accesso alla documentazione richiesta.

*vedi anche articolo Accesso all’orario dei colleghi -pubblicato sul sole 24 ore 28-12-09 e Orario di lavoro – pubblicato su guida al pubblico impiego 02-10

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