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Riforma Brunetta: pubblicato sulla G.U. il Decreto attuativo n. 150/09


Il 31 ottobre 2009 è stato pubblicato sulla G.U. n. 254 il Dlgs. n. 150/09 di attuazione della Legge n. 15/09  (così detta Legge Brunetta) , che entrerà in vigore il 15 novembre.

La riforma, della quale pubblicheremo un ampio commento quanto prima, contiene delle disposizioni che si applicano direttamente anche agli Enti Locali (merito, dirigenza e procedimento disciplinare), mentre altre (valutazioni dei dipendenti) dovranno essere recepite dai regolamenti e dalla Contrattazione integrativa entro il 2010.

Il Decreto nell’intento del Legislatore dovrebbe garantire una migliore organizzazione del lavoro pubblico, assicurare il progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate al pubblico, ottenere adeguati livelli di produttività del lavoro pubblico e incentivare ancora di più i meriti dei dirigenti pubblici e del personale.

Riportiamo intanto di sotto i principali contenuti del Decreto.

Il principio di trasparenza

La trasparenza è intesa come accessibilità totale di tutte le informazioni concernenti l’organizzazione, gli andamenti gestionali, l’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali e dei risultati, l’attività di misurazione e valutazione, per consentire forme diffuse di controllo interno ed esterno (anche da parte del cittadino).

A tal fine, ogni Amministrazione dovrà adottare un programma triennale per la trasparenza della performance e per l’integrità che dovrà essere pubblicato sul sito internet.

Premiare il merito

L’asse della riforma è l’attribuzione selettiva degli incentivi economici e di carriera, in modo da premiare i capaci e i meritevoli.

Il Decreto stabilisce i principi in base ai quali potranno essere erogati i premi incentivanti.

In particolare, è stato previsto che non più di un quarto dei dipendenti di ciascun Ente potrà beneficiare del trattamento accessorio nella misura massima prevista dal Contratto, non più della metà potrà goderne in misura ridotta al 50%, mentre ai lavoratori meno meritevoli non sarà corrisposto alcun incentivo.

La distribuzione tra le varie fasce potrà essere derogata dalla Contrattazione collettiva integrativa entro limiti predeterminati.

Inoltre, sono state previste forme di incentivazione aggiuntive per le performances di eccellenza e per i progetti innovativi, criteri meritocratici per le progressioni economiche, l’accesso dei dipendenti migliori a percorsi di alta formazione.

La valutazione della performance

E’ stato previsto che il cittadino-cliente sia al centro della programmazione degli obiettivi, attraverso lo strumento della “customer satisfaction”, alla trasparenza e alla rendicontazione.

Si rafforza il collegamento tra retribuzione e performance.

La Contrattazione collettiva nazionale ed integrativa

Il Decreto si propone di dare vita a un processo di convergenza con il settore privato, prevedendo che il dirigente sia, quale rappresentante del datore di lavoro pubblico, il responsabile della gestione delle risorse umane e della qualità e quantità del prodotto delle P.A..

E’ stato definitivamente sancito il principio dell’inderogabilità della Legge da parte della Contrattazione, fatto salvo specifica indicazione della Legge stessa, “in ragione della peculiarità della parte datoriale pubblica”.

I dirigenti

Il Decreto ha ribadito la responsabilità dei dirigenti nell’attribuzione dei trattamenti economici accessori, in quanto ad essi compete la valutazione della performance individuale di ciascun dipendente, secondo criteri certificati dal sistema di valutazione.

Sono state fissate nuove procedure per l’accesso alla dirigenza.

In particolare, è stato previsto che l’accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni statali e negli Enti pubblici non economici avvenga per concorso per titoli ed esami, per il 50% dei posti disponibili annualmente, e i vincitori dovranno compiere un periodo di formazione presso uffici amministrativi di uno Stato dell’Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale.

Sanzioni e procedimento disciplinare

Quanto alle norme in materia disciplinare, il Decreto ha stabilito una semplificazione dei procedimenti ed un incremento della loro funzionalità, soprattutto attraverso l’estensione dei poteri del dirigente della struttura in cui il dipendente lavora, la riduzione e la perentorietà dei termini, il potenziamento dell’istruttoria, l’abolizione dei Collegi arbitrali di impugnazione e la previsione della validità della pubblicazione del Codice disciplinare sul sito dell’Ente.

E’ stato modificato il rapporto tra procedimento disciplinare e procedimento penale.

In caso di false attestazioni di presenze o di falsi certificati medici, sono state introdotte sanzioni, anche di carattere penale nei confronti del dipendente e del medico eventualmente corresponsabile.

E’ stato definito un catalogo di infrazioni particolarmente gravi assoggettate al licenziamento, che potrà essere ampliato, ma non diminuito, dalla contrattazione collettiva.

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