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Vigili: in mancanza del d.m. sugli esuberi assunzioni ancora possibili


L’articolo 5 del d.l. 78/2015 ha stabilito che il personale della polizia provinciale transita nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, secondo le modalità e procedure definite nel decreto di individuazione degli esuberi dei dipendenti delle province, previsto dal comma 423 della legge di stabilità 2015.

Lo stesso articolo 5 stabilisce anche che il transito del personale provinciale negli organici dei Comuni avverrà secondo le esigenze assunzionali dichiarate dagli enti nella programmazione triennale dei fabbisogni di personale.

Tale trasferimento potrà essere attuato in deroga alle disposizioni in materia di limitazioni alle spese e alle assunzioni di personale e ai tempi medi di pagamento, ma gli enti interessati dovranno comunque rispettare il patto di stabilità nell’anno in cui avverranno i nuovi ingressi in organico e la sostenibilità di bilancio.

Il comma 3 ha previsto che “fino al completo assorbimento del personale di cui al presente articolo, è fatto divieto agli enti locali, a pena di nullità delle relative assunzioni, di reclutare personale con qualsivoglia tipologia contrattuale per lo svolgimento di funzioni di polizia locale”.

La problematica è di enorme rilievo per i Comuni che nel periodo estivo necessitano di rinforzare gli organici del servizio di polizia municipale, non solo quelli a vocazione turistica.

E’ necessario però evidenziare che:

1. il divieto di nuove assunzioni, sia a tempo determinato, che indeterminato, vale fino a che il personale suprannumerario della polizia provinciale non sia completamente riassorbito;

2. per il transito di tali dipendenti negli organici dei comuni è necessario che siano definite modalità e procedure attuative in un decreto, previsto dal comma 423 della legge di stabilità 2015, che avrebbe dovuto essere emanato entro il 1° marzo 2015, di cui però siamo ancora in attesa;

3. attualmente, non essendo state definite le modalità attuative per il trasferimento del personale provinciale ai Comuni, tale riassorbimento non è in concreto realizzabile;

4. conseguentemente, non può farsi derivare in capo ai Comuni dalle predette norme il divieto attuale di nuove assunzioni.

Il divieto contenuto nel comma 3 del citato articolo 5 ad oggi infatti risulta perfetto, ma non efficace, in quanto la condizione posta a fondamento del divieto (riassorbimento totale dei soprannumerari provinciali) non è attuabile, quindi, privo di efficacia.

Tale interpretazione, oltre ad essere corretta dal punto di vista giuridico, si fonda sulla stessa ratio che, ad esempio, è stata seguita dalla Corte dei Conti in merito al vincolo di assoggettamento al patto di stabilità delle società pubbliche.

Gli organismi partecipati fin dal 2009 erano stati vincolati al rispetto del patto di stabilità secondo le modalità e regole che avrebbero dovuto essere definite in un decreto attuativo che non è mai stato emanato.

Numerose sezioni regionali di controllo negli anni hanno chiarito che tale vincolo era inapplicabile nelle more dell’emanazione del decreto, cui lo stesso legislatore aveva condizionato l’assoggettamento al patto di stabilità (tra le altre, Corte dei Conti, sez. contr. Lombardia, del. 7/2012).

La ratio sottesa a tale interpretazione sembra possa essere seguita anche nel caso in esame.

Gli enti non potranno assumere nuovo personale per il servizio di polizia locale fino a che, una volta emanate le liste degli esuberi del personale del servizio di polizia provinciale, tali dipendenti non siano completamente riassorbiti, ma fino a che non saranno dichiarati gli esuberi e i Comuni avranno esigenze assunzionali non si capisce perché debba rimanere tutto paralizzato.

Si ricorda che per le assunzioni a tempo indeterminato i comuni hanno l’obbligo di assumere di fatto solo personale provinciale, benché quasi tutti gli avvisi di mobilità riservati a tali dipendenti, che tali enti hanno emanato dall’inizio dell’anno, siano andati deserti.

Che ora tale paralisi debba aversi anche per le assunzioni a tempo determinato, quando già la stagione estiva è iniziata, con i comuni che hanno esigenze di vigili stagionali, sembra davvero non giustificabile, considerato anche le rilevanti esigenze di ordine pubblico connesse a tali attività.

Si chiede ai comuni di aspettare, come se i problemi e i bisogni potessero essere “congelati”, mentre non si capisce perché non siano stati ancora emanate le regole per dichiarare quanti e quali dipendenti provinciali dovranno essere ricollocati.

 


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