L’Aran, con il parere CFL158, affronta la questione dei contributi datoriali al fondo di previdenza complementare del personale della polizia locale, la cui disciplina è contenuta nel comma 1 dell’art. 56-quater del Ccnl. Funzioni Locali del 21 maggio 2018 (rubricato “Utilizzo dei proventi delle violazioni del codice della strada”), fornendo indicazioni circa la possibilità di estendere tale disciplina al personale ausiliario della polizia locale.
L’Agenzia evidenzia, come proprio orientamento consolidato, che il dettato normativo del Titolo VI, rubricato “Sezione per la Polizia Locale”, del citato Ccnl., in cui è inserita la disciplina in esame, come indicato all’art. 56 bis, si applica esclusivamente al personale della polizia locale, inteso in senso stretto del termine.
Secondo l’Aran, che richiama espressamente la deliberazione n. 24/2022 della Corte dei Conti, Sezione controllo per l’Emilia-Romagna, l’identificazione del personale di polizia locale è da rinvenire nella legge quadro sulla Polizia Locale, l. 65/1986 e ss.mm.ii.
Si ricorda in proposito che gli ausiliari del traffico, essendo incaricati solo dell’espletamento di uno specifico servizio di polizia stradale (avendo compiti limitati all’inosservanza dei limiti temporali di sosta, dell’obbligo di pagamento e di azionamento del dispositivo controllo, della segnaletica stradale in determinati contesti urbani), non possono essere considerati personale appartenente al corpo di Polizia municipale.
Da ciò discende, in conclusione, l’impossibilità di applicare le disposizioni di previdenza integrativa di cui al comma 1 dell’art. 56-quater a favore del personale ausiliario.
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