Un sindaco ha chiesto un parere su come utilizzare le quote dell’incentivo per funzioni tecniche, non erogate ai dipendenti nell’anno, perché somme riferite a prestazioni affidate a personale esterno (ex art. 113 comma 3 d.lgs. 50/2016).
In particolare, è stato richiesto se tali somme possano essere mandate in avanzo di amministrazione.
I magistrati della sezione regionale di controllo della Lombardia, con deliberazione 131/2021 pubblicata sul sito della sezione regionale il 23 settembre 2021, hanno precisato che le somme non erogate al personale in quanto prestazioni non svolte, ma oggetto di incarichi esterni, “al termine dell’esercizio in cui si conclude l’appalto cui l’incentivo si riferisce, confluiranno distintamente nel risultato di amministrazione secondo la natura dell’entrata con cui è stato finanziato il quadro economico del lavoro, servizio o fornitura in conformità a quanto previsto dall’art. 187 del d.lgs. 267/2000”.
La Corte ha quindi chiarito che tali risorse non potranno finanziare i così detti acquisti innovativi.
In continuità con la propria precedente deliberazione 333/2016/PAR, i magistrati contabili hanno escluso, facendo leva sul dato letterale delle disposizioni di legge, che possano essere utilizzate per tali finalità, in quanto “se l’art.113 avesse voluto destinare le quote del fondo non ripartite tra i dipendenti ai cosiddetti acquisti innovativi, il penultimo periodo del comma 3 avrebbe dovuto fare riferimento al comma 4”.
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