Un sindaco ha chiesto un parere in merito al riconoscimento, ai sensi dell’art. 82, comma 1, del d.lgs. n. 267/2000, dell’indennità di funzione nella misura intera all’assessore lavoratore dipendente, che non abbia fatto richiesta di aspettativa e che si trovi in cassa integrazione straordinaria a zero ore.
I magistrati contabili della Toscana, con la deliberazione 3/2021, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 29 marzo 2021, hanno ritenuto la richiesta di parere inammissibile per quanto riguardo il profilo oggettivo, per un duplice ordine di motivazioni.
Il quesito risulta innanzitutto carente dei necessari requisiti di generalità e astrattezza, riferendosi ad una specifica vicenda in corso di svolgimento, in riferimento alla quale è presente il rischio di ingerenza nella concreta attività gestionale dell’ente, nonché di interferenze con le attività di altri organi giurisdizionali.
In secondo luogo, la citata richiesta di parere non appare riconducibile alla materia della contabilità pubblica. La disposizione oggetto di interpretazione è l’art. dell’art. 82, comma 1, del d.lgs. 267/2000, ai sensi della quale agli amministratori locali, ivi elencati, compresi i componenti degli organi esecutivi dei comuni è riconosciuta un’indennità di funzione, il cui importo viene dimezzato per i lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa.
Tale disposizione non scaturisce dall’intento del legislatore di perseguire specifici obiettivi di contenimento della spesa pubblica, a tutela della sana gestione e degli equilibri di bilancio dell’ente, bensì persegue il duplice fine, costituzionalmente rilevante, di incentivare la completa dedizione al mandato pubblico, da un lato, e di fornire le risorse necessarie per esercitare detto mandato in condizione di indipendenza economica per tutta la durata dello stesso, dall’altro.
Leggi la Deliberazione