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Misure anti- covid-19: la nuova circolare del Ministero dell’Interno


E’ stata pubblicata in data 20 ottobre 2020 la circolare del Ministero dell’Interno n.15350/117/2/1  concernente  “Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 18 ottobre 2020. Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Il Ministero dell’Interno ha evidenziato, nella circolare in commento, che in ragione del significativo aumento dei contagi da COVID-19 sono fornite le seguenti indicazioni applicative  in merito alle ulteriori misure restrittive introdotte dal DPCM 18 ottobre 2020:

chiusura di strade o piazze nei centri urbani dove si possono creare assembramenti dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private. Spetterà al Sindaco disporre con propria ordinanza la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. L’adozione di tale ordinanza dovrà fondarsi su una ricognizione degli spazi urbani nei quali, per comportamenti abitudinari, può ritenersi più elevato il rischio di assembramenti e, quindi, di diffusione del contagio. E’ pertanto opportuno, secondo il Ministero dell’Interno che la suddetta valutazione sia compiuta anche con l’ausilio delle competenti strutture di prevenzione sanitaria.

L’attuazione di tale intervento richiede la più ampia concertazione e collaborazione tra Sindaco e Prefetto; il provvedimento del Sindaco potrà anche disporre una eventuale chiusura parziale delle strade o delle piazze, restringendo così l’accesso senza interdirlo del tutto, con il contingentamento degli ingressi.

La disposizione in commento prevede che sia consentito comunque il libero accesso a esercizi commerciali e ad abitazioni private, e il conseguente deflusso, dovrà essere tempestivamente anticipata, da parte dell’autorità comunale, con adeguati mezzi comunicativi, sia alle associazioni di categoria, sia alla cittadinanza interessata;


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