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ANCI: richiesta di correttivi sul Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali dei Comuni


L’ANCI inoltre ha criticato l’attuale formulazione dell’art. 106 del d.l. c.d. Rilancio, in quanto rischia di determinare una riduzione del perimetro di riferimento per il calcolo delle sofferenze in capo agli enti locali, risultando inaccettabile la riduzione dell’intervento statale alle sole funzioni fondamentali degli enti pubblici, fra cui non rientrerebbero ad esempio le spese per la cultura, per l’ambiente, per lo sviluppo locale e per lo sport.

Infatti l’ANCI ha sottolineato le seguenti problematiche:

-non ridurre il parametro delle entrate da valutare ai fini del ristoro;

– il fondo generale stanziato dal predetto art. 106 risulta esser stato sottodimensionato, pertanto sarebbe necessario incrementare le predette risorse;

-il fondo per il ristoro della riduzione IMU destinata agli alberghi e ad altre strutture recettive risulta esser sottostimato, sarebbe necessario incrementare le rispettive risorse in sede di riparto;

-il fondo relativo all’imposta di soggiorno copre appena un 1/6 del gettito 2019;

-il fondo per l’occupazione di suolo dei pubblici esercizi deve essere monitorato in fase di riparto;

-il trasporto pubblico locale di competenza degli enti locali risulta esser sottostimato, sarebbe necessario incrementare le rispettive risorse in sede di riparto;

-vi è la necessità di effettuare un intervento sulla TARI, sia in termini di risorse dedicate che di legislazione nazionale uniforme e agevole. ANCI non condivide il fatto che il costo delle agevolazioni indicate da ARERA possano essere accollate alle famiglie e alle aziende non direttamente colpite dai lockdown.

In riferimento al d.l. n. 18/2020 e agli accordi di rinegoziazione e sospensione delle rate mutui, si sono registrati allentamenti delle regole finanziarie con effetti variabili  rispetto alle diverse fasce di enti locali.

L’ANCI, a tal proposito, ha ritenuto che ci debba essere un ulteriore allentamento dei vincoli in particolare per quanto concerne:

  1. a) avanzi “destinati”;
  2. b) liberalizzazione dell’uso della cassa vincolata;

c)libero utilizzo di altre entrate vincolate.

Inoltre l’ANCI ha sottolineato che ad oggi risultano totalmente ignorate le norme sulla crisi finanziaria,quali:

-la sospensione del ripiano dei disavanzi;

-la sospensione delle restituzioni di liquidità straordinaria;

-la sospensione delle procedure di pre-dissesto e di dissesto guidato;

-la facilitazione di accesso alla sospensione dei mutui per gli enti in dissesto.

L’ANCI in virtù dell’incertezza sulla disponibilità a sostenere gli equilibri finanziari degli enti locali, ha sollevato:

1) la necessità di prevedere la proroga ulteriore al 30 settembre del termine per la formazione dei bilanci di previsione e per la verifica della salvaguardia degli equilibri;

2) l’attuazione della norma sulle anticipazioni pluriennali di liquidità che andrebbe in aiuto alle economie locali. Sarebbe opportuno inoltre estendere il perimetro ai mancati pagamenti del primo quadrimestre 2020.

Stante l’incertezza normativa e quella degli equilibri finanziari degli enti locale, ANCI ha proposta una proroga ulteriore al 30 settembre 2020 del termine per la formazione dei bilanci di previsione e per la verifica della salvaguardia degli equilibri degli enti.

L’ANCI ha sollecitato la massima equità nella distribuzione delle risorse che appaiono ad oggi non allineate con le necessità avvertite invece dagli enti.

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Audizione Anci 27 maggio 2020


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