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ANAC: digitalizzazione dei contratti pubblici


L’ANAC con il documento del 27 Maggio 2020, pubblicato sul proprio sito il 1 Giugno 2020, ha proposto strategie e azioni per l’effettiva semplificazione e trasparenza nei contratti pubblici attraverso la completa digitalizzazione dei processi di procurement, in coerenza anche con i vari orientamenti comunitari.

L’Autorità ha sottolineato come nel Codice dei contratti pubblici, d.lgs 50/2016, traspare un filo conduttore che lega gli artt. 29, 40, 44, 52, 58, 73, 81, 106 e 213 con la normativa sulla trasparenza, d.lgs. 33/2013, e quella sulla tracciabilità, legge 136/2010, verso l’obiettivo della digitalizzazione dei contratti pubblici.

Infatti, il ricorso alle piattaforme telematiche assicura l’interscambio di dati e garantisce la digitalizzazione dei contratti pubblici (art. 44 del Codice), la pubblicità degli atti di gara (art. 73 del Codice) e la trasparenza delle informazioni (art. 29 del Codice e art. 37 del d.lgs. 33/2013), quali fattori chiave per perseguire l’obiettivo di semplificazione e trasparenza nei contratti pubblici.

L’Autorità ha altresì sottolineato che la digitalizzazione della fase di programmazione degli acquisti consentirebbe una maggiore razionalizzazione e tracciabilità di tutte le informazioni preliminari, dalla raccolta dei fabbisogni agli atti autorizzativi delle singole iniziative.

Nella scelta del contraente, l’uso delle piattaforme digitali (ai sensi degli art. 40 e 58 del Codice dei Contratti pubblici) rappresenterebbe un presidio in grado di garantire la par condicio, l’effettiva concorrenza, l’inviolabilità e segretezza delle offerte, la trasparenza e tracciabilità delle operazioni di gara.

Inoltre, la gestione digitale delle procedure nei contratti pubblici consentirebbe anche il lavoro a distanza delle commissioni di gara, con conseguente eliminazione della necessità di effettuare sedute pubbliche.

La digitalizzazione della fase esecutiva dei contratti comporterebbe invece vantaggi di riduzione degli oneri a carico del direttore dei lavori, di verifica degli adempimenti, di riduzione del contenzioso e delle riserve, nonché in fase di collaudo, permetterebbe il monitoraggio continuo dello stato di avanzamento dell’esecuzione.

L’Autorità ha precisato che il Codice dei Contratti pubblici prevede già varie norme in materia di digitalizzazione anche se ad oggi non risultano coordinate tra loro, fra cui ad esempio l’art. 29 sulla trasparenza delle informazioni, l’art. 44 sulla digitalizzazione dei contratti, l’art. 212 sulla redazione del piano nazionale in tema di procedure telematiche di acquisto.

Poiché il sistema di monitoraggio delle gare  (Simog) ha fino ad oggi interagito con le stazioni appaltanti principalmente per il rilascio del CIG e per l’acquisizione ex post dei dati relativi al ciclo di vita dell’appalto che confluiscono nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP). l’Autorità ha descritto un’ulteriore linea di azione  in materia di pubblicazione  degli atti, l’autorità, a tal proposito,  propone l’erogazione dei suddetti servizi attraverso un unico interlocutore, il “Tenders Electronic Daily” (TED) per la pubblicazione di bandi e di avvisi di procedure di gara.

Questa evoluzione costituirebbe una semplificazione per le stazioni appaltanti che nell’inserire i proprio dati sul sistema Simog e in BDNCP per acquisire il CIG dell’appalto, ne otterrebbero anche la pubblicazione.

L’ANAC ha ricordato che la trasparenza deve riguardare tutti gli atti inerenti gli appalti, quindi dalla programmazione/progettazione fino al collaudo e al pagamento delle prestazioni, pertanto la digitalizzazione delle procedure di acquisto assicurerebbe una produzione di dati digitali e la trasparenza di tutte le fasi del rapporto contrattuale, rispettando in tal modo il dettato normativo dell’art. 111 comma 1 del Codice dei contratti pubblici, il quale indica le modalità attraverso le quali il direttore debba assicurare la trasparenza e la semplificazione informatica in riferimento alle metodologie elettroniche per i controlli di contabilità.

L’autorità ha altresì precisato che il modello telematico di gestione delle procedure ad evidenza pubblica mira a far confluire le informazioni inerenti i contratti pubblici nella piattaforma dell’Autorità,  che conterrà sia i dati ricavati in sede di acquisizione del CIG sia gli atti la  cui pubblicazione è richiesta dall’art. 29 del Codice e dall’art. 73 d.lgs. 50/2016.

Il modello di gestione telematica delle procedure ad evidenza pubblica potrebbe essere rivisitato al fine di ottenere i seguenti obiettivi:

  1. a) razionalizzazione del modello di condivisione delle informazioni;
  2. b) spinta verso la digitalizzazione;
  3. c) supporto alle stazioni appalti nelle fasi di attivazione e gestione degli appalti.

In questo nuovo modello gestionale, l’Osservatorio Regionale o la sezione regionale dell’Osservatorio diverrà da tramite ridondante per la trasmissione di informazioni dalla stazione appaltante alla BDNCP a gestore diretto della piattaforma telematica per l’espletamento delle gare nonché soggetto di riferimento per il supporto alle stazioni appaltanti del territorio.

L’Autorità ha proposto nel presente documento in commento per le verifiche rapide post-aggiudicazione, in attesa di avviare la banca dati degli operatori economici, la semplificazione e riduzione dei tempi di verifica dei requisiti generali nelle procedure di gara ove risulti aggiudicatario un operatore economico già verificato positivamente in una procedura di gara antecedente, mediante ricorso alle informazioni disponibili tramite il sistema AVCPass.

L’Autorità ha ribadito infine come i temi della digitalizzazione e della semplificazione apporterebbero vantaggi per la qualificazione delle stazioni appaltanti, le quali dovranno dimostrare di avere a disposizione personale tecnico e amministrativo per la gestione dei contratti pubblici per i quali intende qualificarsi e di possedere specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle suddette piattaforme.

L’Autorità ha rilevato che le modalità sopra descritte andrebbero sostenute da adeguate politiche di investimento volte a rafforzare la diffusione delle piattaforme telematiche, incentivando in modo deciso la digitalizzazione e la trasparenza delle procedure di gara.

Leggi il documento
Anac – Abstract 27.05.2020


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