Un sindaco ha chiesto un parere in merito alle modalità da seguire per procedere all’utilizzo di una graduatoria di concorso già in essere presso altro ente pubblico.
I magistrati contabili del Piemonte con la deliberazione 3/2019, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 5 febbraio, hanno evidenziato che, come per l’utilizzo delle proprie graduatorie, le altrui graduatorie non possono essere utilizzate per i posti istituiti o trasformati dopo l’indizione del concorso (sez. Puglia, del. n. 161/2018; sez. Piemonte, del. n. 114/2018; sez. Veneto, del. n. 189/2018).
L’utilizzo di graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni, inoltre, richiede il previo accordo tra le amministrazioni interessate.
Tale accordo, per ragioni di trasparenza e correttezza, dovrebbe precedere l’indizione del concorso del diverso ente o l’approvazione della graduatoria (pareri del Ministero dell’Interno espressi con nota n. 15700 5A3 0014127 e con nota n. 15700 5A3 0004435).
Tuttavia, tale rigida interpretazione non trova riscontro nel dato letterale della legge e, pertanto, non può che considerarsi quale scelta preferibile, orientata alla massima trasparenza, ma non imposta (in questo senso, Corte Conti Umbria, deliberazione n. 124/2013, secondo cui ciò che rileva è che “l’accordo stesso, che comunque deve intervenire prima dell’utilizzazione della graduatoria, si inserisca in un chiaro e trasparente procedimento di corretto esercizio del potere di utilizzare graduatorie concorsuale di altri Enti, così da escludere ogni arbitrio e/o irragionevolezza e, segnatamente, la violazione delle cennate regole di “concorsualità” per l’accesso ai pubblici uffici”).
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CC Sez. Controllo Piemonte del. n. 3 – 19