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Gare: la lacerazione del plico che contiene l’offerta non sempre è motivo di esclusione


La lacerazione del plico contenente la documentazione di gara determina l’esclusione quando consente la manipolabilità di quanto in esso contenuto in quanto, in questo caso, fa venire meno la garanzia di segretezza dell’offerta.

Pertanto, è possibile ammettere il partecipante qualora la lacerazione non sia tale da far percepire nettamente il contenuto delle buste o da consentire l’accesso alle medesime se non aprendo materialmente lo stesso, oppure qualora, pur di fronte ad una lacerazione che consente un parziale e limitato accesso alle buste contenenti le offerte – queste ultime invece siano debitamente prive di lacerazioni e comunque tali da far escludere la possibilità di mera presa visione delle offerte in esse contenute.

Questo il principio espresso dal Tar Valle d’Aosta con la sentenza n. 34 del 19 giugno 2018.

Nel caso di specie il plico contenente l’offerta, consegnato tramite corriere, era risultato lacero su uno dei quattro lati.

In considerazione del fatto che tale lacerazione consentiva di percepire visivamente, al suo interno, le tre buste contenenti, rispettivamente, la documentazione amministrativa, l’offerta tecnica e l’offerta economica, l’operatore economico era stato escluso dalla gara.

I giudici amministrativi, pur ritenendo comprensibile se non giustificabile il comportamento “prudente” adottato dalla Stazione appaltante, hanno ritenuto illegittima la disposta esclusione dalla gara.

E’ certamente vero che, ai fini dell’ammissibilità dell’offerta, è necessario che il plico giunga alla stazione appaltante con la sigillatura operata dal concorrente del tutto integra, essendo irrilevante che gli eventi di alterazione della sigillatura siano successivi alla consegna del plico all’ufficio postale o all’agenzia di recapiti autorizzata.

Tuttavia, deve ritenersi ammissibile l’offerta il cui plico esterno sia prevenuto lacerato, nel caso in cui tale lacerazione non sia tale da far percepire nettamente il contenuto delle buste o da consentire l’accesso alle medesime se non aprendo materialmente lo stesso.

In tal caso, infatti, appare conforme al principio di ragionevolezza ritenere che la lacerazione non determini la violazione del principio di segretezza e, dunque, consenta l’applicazione del criterio di massima partecipazione (Cons. Stato, sent. n. 3179/2010).

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